antonellaNel mese di Novembre tre volontari italiani sono partiti per un training course verso Helsingor, Danimarca. Ecco il loro racconto.

 Un gruppo composto da tre sconosciuti, che hanno cercato di trovare punti in comune e a cui non sono mancati argomenti di discussione. Eppure, dopo soli dieci giorni, un gruppo formato, una scommessa vinta, un’unione sincera.  Questo perchè ogni esperienza all’ estero compresa nel programma Erasmus+ necessita di una predisposizione all’ascolto, in tutte le accezioni che il termine possa avere. Ascolto di una lingua diversa da quella usata solitamente. Ascolto, attento e furbo, delle informazioni e degli input forniti dai trainers. Ascolto delle esigenze dei compagni di viaggio. Ascolto dell’ atmosfera del posto, così come degli autoctoni. E, infine, ascolto di se stessi e delle proprie capacità per potersi buttare a capofitto in una nuova avventura. 

Sin da subito ci ha accolti una grande energia una volta arrivati. Trenta partecipanti, uno stesso obiettivo, un nuovo metodo per apprendere: il “learn by doing”. Imparare facendo.
Le attività della settimana prevedevano collaborazione e dedizione. Sono state pianificate seguendo i nostri bisogni, primo fra tutti quello di conoscerci meglio ed esplorare la città ospitante. Dal secondo giorno invece abbiamo vissuto una vera e propria full immersion nelle attività. Con la semplice richiesta di rappresentare le nostre NGO (le associazioni che si sono occupate di selezionarci per il progetto), i trainers ci hanno invitati a sfidare noi stessi, fornendoci successivamente consigli e strumenti per affrontare al meglio un discorso di presentazione e gestire una esposizione al pubblico. Non sono mancati dibattiti sulla politica, nello specifico sul concetto di democrazia 2.0 e di democrazia liquida, nuove realtà importantissime e di cui eravamo all’oscuro. Si è discusso anche di cittadinanza attiva e volontariato, qualcosa che ci appartiene da sempre e che ci ha permesso di condividere le nostre personali esperienze in tal campo, arricchendoci l’un l’altro.
La gestione del tempo libero e dell’organizzazione di alcuni impieghi era compito dei trenta partecipanti stessi. Ognuno di noi aveva degli incarichi specifici, quali il servizio fotografico, la ripresa video, la formulazione di elaborati scritti e di tutto quello che potevamo fornire con un apporto pratico attraverso le nostre capacità. Ogni giorno un nuovo compito, ogni giorno il nostro personale contributo al progetto. Tutto finalizzato all’unico traguardo: applicare le nostre conoscenze per realizzare un sito web.
Siamo partiti dalle basi, imparando ad accedere ad una determinata piattaforma online per poter comprare il dominio del nostro futuro sito. Layout, menu, gestione delle risorse informatiche, montaggio dei video e caricamenti delle foto sono stati passaggi intricati, ma a cui eravamo preparati. Quello che non ci aspettavamo è che avremmo imparato a veicolare le informazioni più importanti, a saper presentare il nostro progetto anche con un simpatico cartoon, a conoscere le trappole del web e le sostanziali differenze tra copyleft, copyright e open source... insomma, a diventare degli esperti, approfondendo anche le normative relative ai diritti di intelligenza.
L’ausilio del programma Trello ci ha aiutato, connettendoci sulla stessa piattaforma per condividere i vari passaggi del nostro lavoro.  Piccoli gruppi operativi coesi comunicavano costantemente tra loro; alcuni si occupavano di inserire le informazioni, altri delle modalità con cui presentarle, altri ancora della diffusione del sito. Importantissima si è rivelata la diffusione e promozione sui social come Facebook, Twetter e Instagram.
Avendo strutturato una strategia con delle finalità precise , insieme al gruppo si è gioito dei successi e discusso sulle strategie errate. In altre parole, abbiamo vissuto una settimana davvero impegnativa ma mai noiosa. Siamo partiti per imparare ad utilizzare il web 2.0 e siamo tornati arricchiti dal punto di vista umano e personale, con nuovi fratelli e sorelle sparsi per il mondo. Sperando di essere riuscita a trasmettere l’entusiasmo che mi ha accompagnata, invito tutti a non perdere questa occasione di formazione e di crescita.