mimndful menuSi è da poco conclusa l’esperienza in Montcombroux-les-Mines, comune francese situato nel dipartimento dell'Allier, che a sua volta fa parte della regione dell'Alvernia-Rodano-Alpi, Francia, dove ho partecipato allo scambio giovanile intitolato “Mindful menu” svoltosi dal 19/08/2024 al 02/09/2024.

È stata un’esperienza interessante sotto vari punti di vista. È stata una delle prime occasioni che ho avuto da leader di un gruppo piuttosto che come partecipante dello stesso con tutto quello che comporta in termini di responsabilità che il ruolo comporta.

È stata un’esperienza che mi ha aiutato ad essere più a contatto con la natura attraverso il dormire in tenda e le passeggiate nel bosco che circonda l’alloggio. È stata anche un’occasione per dimostrare e consolidare le mie capacità di team working, team leader, ma soprattutto interpersonali. Grazie alle diverse attività di conoscenza reciproca piuttosto che le uscite esterne come quella al lago o alla città di Vichy ho avuto la possibilità di rafforzare e migliorare le capacità di empatia, ascolto, e in generale lo stare in mezzo agli altri.

A Vichy è stata un’esperienza molto bella visitare il parco cittadino vicino la stazione, una chiesa lì vicino, però non chiedetemi lo stile perché non saprei cosa rispondere e, quella che credo sia stata la pazzia delle due settimane, il tatuaggio fatto insieme ad una ragazza ecuadoregna ma che vive in Madrid, una parola “Tamia” che in lingua Quechua (credo si scriva così), che è una lingua indigena dell’Ecuador, significa “pioggia” e per me rappresenta quella situazione in cui fuori piove, la pioggia ticchetta sul vetro della finestra ma tu sei in casa con il/la tuo/tua partner che vi godete lo stare insieme. Ma la stessa parola in lingua Swahili vuol dire anche “desiderio”, quindi il desiderio di non dimenticare questa esperienza e di rivederci un giorno nella capitale spagnola. Il vitto e l’alloggio sono stati buoni, il castello dove siamo stati ospitati molto carino.

Ovviamente ci vuole spirito di adattamento in quanto non stiamo parlando di situazioni a 5 stelle ma pur sempre di 15 giorni passati nella natura parlando di argomenti come sostenibilità, ecologia e rispetto. Parlando delle attività, molto molto belle, ci sono state un sacco di attività per far conoscere e legare i vari membri del gruppo e direi che sono andate molto bene in quanto i membri del gruppo, fin dai primi 2-3 giorni hanno iniziato a legare tantissimo. Anche nei vari momenti liberi, abbiamo continuato fra di noi a fare giochi di conoscenza, come un gioco di carte in cui sono segnate delle domande, anche molto personali e introspettive, alle quali bisogna rispondere sinceramente.

Questo ci ha dato l’occasione di conoscere un po’ di più gli altri partecipanti e magari riconoscerci in uno spiraglio della loro personalità o della loro vita. Abbiamo fatto attività riguardanti il tema del progetto come la discussione di un film/documentario o il cosiddetto “moving debate” dove a certe affermazioni bisognava essere pro o contro, o anche neutro, ma dare una spiegazione della propria scelta e in un paio di occasioni si sono anche visti cambi di idee da parte di alcuni partecipanti, me incluso.

È stata molto carina la lezione di yoga con una maestra esterna e la passeggiata solitaria nel bosco dove alla fine della stessa abbiamo fatto l’ultimo pezzo bendati e ci hanno chiesto di scrivere/disegnare le sensazioni avute durante “l’esperimento”. È stato anche molto interessante il “Big Project” che ci hanno chiesto di fare durante la seconda settimana dove, divisi in 3 gruppi, abbiamo proposto idee varie a seconda delle inclinazioni dei sottogruppi. I più creativi hanno portato un quadro dove, attraverso i disegni fatti da loro, spiegano come essere sostenibili attraverso azioni quotidiane che chiunque può fare. Il mio gruppo, più pratico, ha portato in campo un’idea di business di un cafè che punta ad essere 100% sostenibile in ogni sua fase mentre l’ultimo gruppo si è prodotto in una survey estrapolando dati e statistiche riguardanti il campione intervistato sul tema della sostenibilità.

Dal mio punto di vista posso dire che è stato un successo anche il mio ruolo e il mio gruppo, con commenti molto positivi. È stato un gruppo molto coeso di ragazzi e ragazze che hanno saputo mettersi in gioco e respirare appieno l’aria che c’è in questo tipo di esperienze. Nonostante gli alti e bassi e i (piccoli) problemi che possono sempre capitare, loro sono sempre riusciti a vedere il bicchiere pieno per tre quarti. È stata un’esperienza che, ancor di più, mi ha fatto capire la strada che voglio intraprendere in futuro e cioè quella di far qualcosa per la mia comunità. Torno cambiato da questa esperienza in positivo per le relazioni che ho creato con altre persone, per le esperienze che ho vissuto, per la decisione di abbracciare il vegetarianismo e per essere cresciuto un po’ di più personalmente. Questa esperienza mi ha fatto sentire pronto per affrontare il prossimo capitolo della mia vita come persona desiderosa di lasciare un cambiamento nella comunità locale nella quale vivo.

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