Dopo il racconto di Nicolò, oggi seguono le righe scritte da Federica tra le quali si sente tanta soddisfazione e felicità dell'esperienza che sta svolgendo grazie al progetto SVE "Link 2 Continents" presso il nostro partner a Hanoi CSDS.
Non mi sembra vero che sia già passato un mese da quando abbiamo lasciato l’Italia. Qua siamo talmente impegnati che, come sempre, il tempo vola. Devo dire che non mi aspettavo un’accoglienza così calorosa. Abbiamo ricevuto tutto il supporto possibile, siamo stati aiutati in ogni modo e non appena abbiamo un dubbio o una domanda abbiamo un intero staff di ragazzi vietnamiti a disposizione a cui rivolgerci.
All'università dove insegniamo ci hanno accolti a braccia aperte e ci hanno coinvolti in vari eventi e feste tra insegnanti. I ragazzi poi, non appena entro in classe, mi salutano addirittura con un applauso, si alzano tutti in piedi e gridano “good morning teacher!”.
Sono la prima straniera che vedono nella loro vita, dato che la maggior parte di loro viene dalle campagne. All’inizio non è stato facile interagire con loro, un po’ perché il loro livello di inglese è decisamente basso, un po’ perché sono molto timidi e hanno paura di esporsi, soprattutto con me. Ma rispetto a quando sono arrivata il loro atteggiamento è cambiato, adesso partecipano di più alle lezioni e rispondono con entusiasmo. Piccole soddisfazioni.
Ancora non mi sono del tutto abituata agli inviti a cena da parte delle nostre “colleghe”, le professoresse di inglese dell’università, alla gente a caso che mi saluta per la strada e che chiede di fare foto con me, ai meeting con lo staff dell’università che si trasformano in una serie interminabile di brindisi “per fare conoscenza”. E a tante altre cose che ancora mi colpiscono. Il Vietnam è un paese pieno di sorprese, non ci si stanca mai di stupirsi. Come si può rimanere indifferenti quando gli studenti mi chiedono se possono cantarmi una canzone in vietnamita alla fine della lezione?