Annarita Forte ha partecipato al progetto SVE di breve termine “Busy 2 buid it up A2” a Palmela in Portogallo. Qui ci racconta le suggestioni e le emozioni che ha vissuto.
Il 2 Maggio 2018 sono partita per un progetto in Portogallo, precisamente in un piccolo paese chiamato Palmela, non molto distante da Lisbona. Il nome del progetto era “Busy 2 buid it up A2” e prevedeva la collaborazione per la ristrutturazione della casa in cui abbiamo vissuto per due mesi con l’intento di renderla una specie di futuro ostello per i giovani. Ogni giorno ognuno aveva un compito da svolgere e, la maggior parte delle volte, il nostro incarico era qualcosa che non avevamo mai fatto in vita nostra. Collaborare con Pedro e Jose, ovvero con coloro che ci hanno guidato nei lavori manuali e per la ristrutturazione, è stato davvero bello, anche perché alla fine della nostra permanenza abbiamo realmente visto i frutti del nostro lavoro e dei nostri sforzi.
Il mio gruppo era molto vasto e vario: eravamo in nove, tra cui tre italiani, una ragazza e un ragazzo dall’Austria, un ragazzo dall’Ungheria, una ragazza dall’Estonia, una spagnola e un finlandese. La convivenza con le altre culture non è stata sempre facile. Ci sono stati momenti di allegria e divertimento, ma anche momenti di scontro, ma alla fine tutti abbiamo imparato qualcosa da questa esperienza e siamo sicuramente maturati.
Ad accoglierci abbiamo trovato l’associazione SVE OKUPA Espaço juventude, associazione che ci ha guidati e affiancati sempre in questo cammino, proponendoci nuove esperienze, consigliandoci e offrendoci momenti di riflessione e spunti per la crescita personale.
Ovviamente abbiamo avuto anche modo di visitare il Portogallo, alla scoperta di paesaggi mozzafiato e posti a dir poco spettacolari, e di interagire con la gente del posto, così amichevole e vivace. Ogni giorno è stato prezioso per conoscere meglio il mio gruppo, condividendo serate divertenti e momenti che non dimenticherò.
Sono stati due mesi intensi, mesi in cui ho anche potuto conoscere meglio me stessa, superare i miei limiti e scoprire aspetti di me che prima sinceramente neanche conoscevo. Penso di essere tornata a casa un po’ diversa, più consapevole della persona che sono e con un nuovo modo di vedere il mondo.
Sono molto grata all’associazione Link che mi ha dato l’opportunità di fare questa avventura e all’associazione che mi ha accolto in Portogallo e costantemente aiutato.