Dopo le tappe in Italia e Irlanda, la fase finale di Now You See Me si sposta in Francia ospitata da Move e in collaborazione con Crooked House Company (Irlanda).
Durante tutto questo progetto sono state messe in atto tutte le metodologie sviluppate durante gli incontri precedenti tra gli youthworkers.
Sei adolescenti, una giovane leader e un carico di entusiasmo sono partiti dal 23 giugno al 2 luglio con un’unica direzione: Francia.
Questi sette giovani italiani, grazie al programma Erasmus+, hanno varcato i confini geografici e mentali della propria quotidianità per vivere un’esperienza trasformativa tra Roybon e Grenoble.
Lontani da casa e dalle sicurezze di sempre, hanno intrapreso un percorso di crescita personale, scoperta culturale e impegno sociale. Per molti di loro era la prima volta all’estero, il primo aereo, la prima notte in un letto sconosciuto, il primo pasto condiviso con coetanei di altri Paesi, ma soprattutto la prima vera sfida al di fuori della comfort zone.
Il progetto si è svolto tra i paesaggi naturali di Roybon e il vivace fermento culturale di Grenoble, due luoghi che hanno fatto da sfondo ad esperienze sorprendenti.
I partecipanti hanno avuto l’occasione di immergersi nel mondo del teatro di strada, partecipando attivamente a una coloratissima parata artistica sotto le competenti direzioni di una coreografa e un regista, nel pieno centro di Grenoble insieme agli altri protagonisti del 37esimo festival del teatro di Créac.
In costume, tra maschere, musica e performance, hanno marciato con artisti professionisti europei, scoprendo il potere espressivo dell’arte, in particolare del teatro dell’oppressione.
Ma non è finita qui!
I partecipanti sono stati accompagnati e hanno seguito durante tutta la parata i suoni e i movimenti della batucada, un fenomeno di musica popolare di forte impatto sociale.
Hanno avuto modo di conoscere la BatukaVI, una batucada di giovani di Villeneuve e Echirolles (Grenoble), che Conta circa 60–70 bambini e adolescenti (4–18 anni).
L’obiettivo principale della parata è stato valorizzare i quartieri popolari, contrastare lo stigma sociale, coltivare responsabilità personale e collettiva. Uno dei momenti più toccanti e significativi del progetto è stato il laboratorio con un gruppo di bambini provenienti da contesti difficili dei quartieri di Grenoble.
I partecipanti italiani e irlandesi si sono trasformati in “tutor” per laboratori artistici con i bambini di un quartiere meno abbiente, un’attività simbolica che ha permesso ai più piccoli di sentirsi, ascoltati e capaci di affrontare le proprie sfide e ai più grandi di mettersi alla prova e comunicare con nuovi mezzi diversi dalla lingua. Con impegno, creatività e tanta empatia, il gruppo è riuscito egregiamente a coinvolgere i ragazzini locali nonostante il gap della lingua.
Alla fine del progetto i giovani partecipanti hanno avuto l’opportunità di scegliere e votare democraticamente come concludere la loro avventura ed una volta in Italia, con occhi nuovi e cuori più grandi, i sette protagonisti di questa storia portano con sé molto più di qualche souvenir.
Hanno vissuto l’esperienza diretta dell’Europa solidale e creativa, hanno imparato a convivere con le differenze e a vedere in esse una ricchezza.