Comprare, buttare, comprare di nuovo. In una società consumistica, è così che si insegna a trattare gli oggetti, che a volte funzionano ancora, ma non ci servono più. Ogni anno l'Italia produce circa 2,9 tonnellate di rifiuti pro capite. E per ogni tonnellata si consuma una quantità gigantesca di energia.
L'idea alla base della Biblioteca delle cose, inaugurata il 15 ottobre, è che gli oggetti possano avere una seconda vita. Ed è qui all'Agorateca, che questa inizia.
L'obiettivo è quello di creare un nuovo modo per le persone di mettere in discussione le loro abitudini di gestione e riciclo dei rifiuti.
Per tre settimane, in occasione del progetto Re-act, 12 giovani di età compresa tra i 18 e i 25 anni, provenienti da tutto il mondo, hanno elaborato e costruito gli scaffali ora utilizzati per esporre le tante cose donate. Per tre settimane hanno preso il legno, lo hanno tagliato in pezzi, dipinto e assemblato in modo che tutti nella comunità locale potessero avere accesso alla biblioteca delle cose.
Per partecipare a questo nuovo progetto, è possibile utilizzare la propria tessera della biblioteca e prendere in prestito un oggetto per un periodo massimo di un mese. Racchette da tennis, attrezzi, altoparlanti... Ci sono molte cose che potete portare a casa. E poiché questi oggetti sono di seconda mano, se dovessero rompersi mentre sono in prestito, tutto ciò che l'agorateca vi chiede è di portare in cambio un altro oggetto usato e funzionante.
Potete anche decidere di contribuire alla biblioteca delle cose portando uno o più oggetti che non vi servono ma che pensate possano servire a qualcun’altro. Poiché lo spazio è limitato, gli oggetti portati non devono essere troppo grandi o ingombranti. Prima di portarli, non dimenticate di inviarci una mail a
A presto alla biblioteca delle cose.