Prendi sei ragazzi e due ragazze.
Sì, prendi questo simpatico gruppo di italiani, e poi mettici una meta sconosciuta ai più...
Aggiungici la voglia di crescere, di scoprire il mondo, di migliorare l’inglese e aprirsi ad altre culture. Ma si può veramente partire per la Georgia, con gente che non hai mai visto prima, soltanto per parlare di leadership? Noi l’abbiamo fatto. E lo rifaremmo. Vi raccontiamo perché.
Era il 27 aprile 2024 quando ci siamo messi in viaggio verso Kobuleti, una piccola cittadina sulle coste del Mar Nero. Ad attenderci branchi di cani e mucche per la strada...originale, vero? Ma non è finita qui! Ad aspettarci c’erano soprattutto persone meravigliose, giovani come noi provenienti dalla Georgia e dalla Lettonia.
Dopo l’esplorazione della città, della spiaggia vicina e il meritato riposo, abbiamo dato inizio alle nostre attività. Priorità assoluta: conoscere l’altro e conoscere meglio se stessi fino a creare un solido legame che, giorno dopo giorno, ha rivelato la personalità unica di ognuno dei partecipanti.
La fiducia è alla base di un team vincente. Ma un team va costruito, non improvvisato. Si costruisce con l’ascolto, con la comunicazione chiara, con la partecipazione attiva di tutti componenti, spesso con un buon leader che sappia intervenire quando c’è disaccordo, una figura che trasmetta sicurezza e serenità.
Con una solida attività di team building, si può agevolare di molto il problem solving. Diverse le domande a cui abbiamo dovuto rispondere:
- Quali sono i ruoli principali in un team?
Ci è stato chiaro nel momento in cui abbiamo dovuto costruire la torre più alta possibile con pochi fogli di carta a disposizione. E abbiamo compreso che in ogni team c’è una persona creativa, una logica, uno specialista, un perfezionatore, un sostenitore, un leader...e che l’assenza di anche un solo componente può fare la differenza.
- Come si sviluppa l’abilità di prendere decisioni importanti in poco tempo?
L’abbiamo scoperto tramite un quiz proposto da un istruttore per la sopravvivenza appartenente all’esercito statunitense. In questa attività ogni team era chiamato ad accordarsi riguardo a quali oggetti portare con sé per sopravvivere a un disastro aereo.
- Come agisce il leader e quali qualità deve possedere?
Ci sono diversi stili di leadership, da modulare in base alla situazione, in un crescendo che va dal leader più accondiscendente a quello leggermente autoritario. Tuttavia, attraverso il confronto con il gruppo, ci siamo trovati in accordo sul fatto che ingredienti come passione, capacità di mantenere la calma, creatività, responsabilità, empatia e disciplina devono una costante.
La Georgia per noi ha significato questo e molto di più.
È stata anche le serate culturali in cui abbiamo presentato la dolce vita italiana, altre in cui abbiamo ballato e cantato su ritmi georgiani, altre ancora in cui siamo stati coinvolti nelle feste tradizionali lettoni. È stata abbracci, conversazioni fino al mattino, profumi e sapori nuovi.
E si sa, le esigenze culinarie di un italiano all’estero sono quasi impossibili da soddisfare!!! Ma la Georgia, a nostra grande sorpresa, ce l’ha fatta (dopo alcuni tentativi e, non ve lo nasconderemo, qualche lamentela.
La Georgia è stata avventura: non ci siamo limitati alla sola Kobuleti... i nostri orizzonti si sono spinti fino alla meravigliosa Batumi, una città che presenta un mix di stili architettonici sorprendenti, dal gotico al barocco fino al modernismo e anch’essa con un mare magnetico.
Tirando le somme, ci sono che alcune scelte possono cambiarti la vita, renderti più consapevole, più tollerante e un po’ più pronto ad affrontare le sfide future. Per noi la Georgia è stato questo, in definitiva.
Ti auguriamo quindi di avere il coraggio di fare quelle scelte, fino a trovare il leader che è in te.