A inizio febbraio, dal 10/02 al 14/02, ha avuto luogo a Innsbruck, in Austria, il seminario europeo Ruckenwind, presso l’Haus der Freundeschaft.
Il termine Ruckenwind è tedesco e tradotto in italiano vuol dire vento alle spalle, vento da dietro. L’obiettivo principale del progetto è stato quello di incoraggiare ognuno ad essere aperto e pronto a qualsiasi nuova esperienza.
Sono state cinque giornate molto intense: due giornate di viaggio e le altre tre dedicate a discussioni riflessive e ad attività da svolgere per noi partecipanti. Il seminario è stato proposto, organizzato e ospitato dall’associazione Cubic per creare nuove collaborazioni, nuove idee, nuove opportunità ed esperienze per i giovani locali e per avere aggiornamenti sul programma Erasmus+. Al seminario hanno partecipato diverse associazioni che promuovono e lavorano con il programma Erasmus+ quotidianamente, provenienti da varie parti d’Europa: Digg’out e Liprova dall’Olanda, ECCO e Creatorium dalla Norvegia, Generation da Malta, Fekete Sereg dall’Ungheria, Connectus dalla Slovacchia, Turbina Pomerania dalla Germania, Cubic dall’Austria e per ultime, ma non per importanza, Vedogiovane, Vicolocorto e Associazione Link dall’Italia. Per ogni associazione sono stati inviati uno o due membri, che avrebbero rappresentato ciascuna ONG. Fra questi ci sono anch’io, Elena Barbieri, rappresentante dell’associazione Link.
Dopo un primo giorno di viaggio e sistemazione in camera, il secondo giorno sono iniziate le attività. Innanzitutto ci siamo presentati personalmente e le associazioni partecipanti, dopodiché abbiamo approfondito la nostra conoscenza attraverso attività di conversazione e discussione su vari argomenti inerenti al programma Erasmus+ tra cui: i problemi, gli imprevisti e le possibili modalità di risoluzione di questi.
Il giorno successivo abbiamo lavorato in modo più accurato sul ruolo dello youth worker e sulle competenze che dovrebbe avere, incentrandoci maggiormente sulla intersezionalità, termine coniato dall’attivista e giurista statunitense Kimberlè Crenshaw che indica la sovrapposizione o "intersezione" di diverse identità sociali e di quelle che possono essere le relative discriminazioni, oppressioni o dominazioni. Questo workshop è stato tenuto da Eva Fleischer, professoressa, educatrice e ricercatrice austriaca con particolare attenzione alla diversità, equità, inclusione e democrazia; il suo intervento ha fatto sì che noi potessimo riuscire a comprendere meglio in primis il posto in cui ci colloca la società, attraverso discriminazioni e valori, e successivamente riflettere sulla collocazione che la società dà ad ognuno dei nostri ragazzi, potenziali partecipanti dei nostri progetti.
Oltre ciò, abbiamo avuto la possibilità di metterci in contatto con i giovani locali per proporre loro nuove attività e progetti da svolgere nei Paesi coinvolti. A conclusione della giornata abbiamo trascorso del tempo informale in una “cycling cinema night’’. Obiettivo della serata, pedalare, pedalare, pedalare per offrire energia elettrica alla proiezione.Infine il seminario si è concluso con una mattinata trascorsa sulla montagna Patscherkofel, in una sala conferenze situata proprio sulla cima, terminando con il pranzo in un ristorante, proprio lì sul posto. Al termine saluti e abbracci con la speranza di poterci rivedere ancora.